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Intervista a Giorgio Baratti, tra i più noti commercianti di arte antica

“il Giornale” (11/08/2013), p. 10.

Giorgio Baratti

Giorgio Baratti

“L’arte è un investimento che attraversa i secoli”

Nel centro di Milano un vero pozzo dei desideri per gli amanti dell’arte antica

di Enrico Seveso e Jenny Schillaci

Questa settimana siamo nella galleria di uno dei personaggi più importanti del panorama culturale milanese. Giorgio Baratti, per chi non lo conoscesse, appartiene alla storica categoria definita dell’amateur-marchand e si muove tra quadri, sculture e libri con eguale interesse.
Egli conosce mezzo mondo e non soltanto nell’antiquariato più raffinato, ma anche nella critica d’arte e nel mondo dei musei, e naturalmente dei più esclusivi salotti delle persone che “contano”.
Parlare di lui vuol dire ripercorrere un pezzo importante della storia dell’arte di questo paese, a lui si affidano i periti più esperti per consigli e valutazioni che difficilmente si possono trovare in un’altra persona.
Giorgio Baratti, toscano di nascita ma milanese d’adozione, non finirà mai di ringraziare la città per le opportunità ricevute, ha fatto della sua galleria milanese uno dei luoghi più interessanti per ogni persona che a vario titolo si occupa di arte antica e di commercio di tali opere.
La sua sede espositiva sorprende subito per la sua originalità che riprende probabilmente il carattere dello stesso proprietario, spartana ed essenziale, addirittura caotica direi, sembra di essere entrati in uno studio di mercanti d’arte di qualche secolo fa, ci si aggira per le sale sempre con la paura di urtare qualcosa di prezioso, ogni opera sembra appoggiata all’altra con la disposizione guidata da un appassionato d’arte che di volta in volta ha necessità di prendere le opere stesse per farle rivivere con i clienti e subito dopo appoggiarle nel primo spazio che si trova disponibile.

Galleria Giorgio Baratti Antiquario

Galleria Giorgio Baratti Antiquario

Molte delle opere arrivano e subito ripartono per essere protagoniste nelle fiere internazionali più prestigiose o nei musei più importanti del mondo, Giorgio Baratti è stato infatti consulente del Metropolitan Museum di New York, nonché della National Gallery di Washington fino ad arrivare al museo nazionale di Varsavia, pochissimi italiani possono vantare un’esperienza di questo livello.
Dopo questa premessa importante, vi raccontiamo il nostro pomeriggio nella galleria di Giorgio Baratti e la particolare intervista che ha voluto gentilmente concederci.
Arriviamo puntuali nel suo studio e a riceverci c’è una gentilissima assistente che ci fa accomodare e che ci dice che il sig. Baratti tarderà qualche minuto, ci accomodiamo ma non resistiamo alla tentazione di curiosare tra le moltissime opere che come vi dicevamo fanno capolino l’una tra le altre, a tratti ci sembrava di essere in uno di quei posti immaginari dove qualcuno ha nascosto capolavori introvabili e inestimabili, e mentre spostavamo oggetti e statue curiosi di “scoprire” l’ennesimo capolavoro ecco entrare nella sala Giorgio Baratti, persona gentile e dai modi semplici ma efficaci, che subito ci invita a ripercorrere con lui una visita guidata tra le opere esposte nella sua galleria, inutile dire che ci siamo sentiti dei privilegiati del disporre di una simile guida.

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Galleria Giorgio Baratti Antiquario

Ma iniziamo l’intervista, Giorgio, come ci ha chiesto di chiamarlo, si è seduto dietro la sua scrivania, con l’immancabile sigaretta tra le dita si sottopone alle nostre domande.

La prima domanda che vogliamo farle è quella di dirci chi è l’autore dell’opera alle sue spalle, davvero straordinaria.

Quella che vedete alle mie spalle è un’opera di Mattia Preti (Taverna, 1613 – La Valletta 1699), detto il Cavaliere Calabrese, grande pittore, anzi genio del XVII secolo, di cui quest’anno si celebra il Quattrocentesimo dalla sua nascita. L’opera, olio su tela cm.116,5 x 116, raffigura Cristo nell’Orto del Getsemani nelle ore precedenti alla sua cattura. Dal cielo gli appare un angelo col calice del Sacro Graal mentre in primo piano la lancia allude al soldato romano Longino che secondo le Sacre Scritture trafisse con la propria alabarda il costato di Gesù per accertarne la morte, pentitosi poi diventò il più grande difensore delle cristianità. Cristo morente che attraverso il suo sacrificio converte addirittura il suo carnefice che lo ha appena trafitto con una lancia, nell’opera si può notare anche la presenza del Sacro Graal portato dalla celeste presenza di un angelo.

In un momento di crisi economica, il mercato delle opere d’arte trova ancora i suoi spazi?

Purtroppo, come quasi tutti i settori di questo paese, anche il nostro lavoro risente di un rallentamento, il cliente italiano è quasi completamente scomparso, anche se rimangono delle eccezioni, ma per fortuna ci sono i clienti russi, cinesi, americani e altri che invece fanno a gara per contendersi il prestigio di disporre di opere spesso possedute dalla Chiesa, zar, regine o aristocrazia.

Palazzo Bigli Ponti

Palazzo Bigli Ponti

Comprare un’opera d’arte è ancora un buon investimento economico?

Lo è comprare opere che ormai il tempo ha dichiarato essere dei capolavori, molti degli artisti contemporanei probabilmente tra un centinaio d’anni non saranno nemmeno più ricordati, ma possedere un’opera che è riuscita a sfidare le insidie del tempo attraversando la storia per centinaia di anni, mi creda, oltre che una grande emozione è certamente un investimento sicuro.

Lei è considerato tra gli antiquari più affermati anche a livello internazionale, le sue gallerie di Milano e Cortina d’Ampezzo sono ormai frequentate da persone di tutto il mondo, qual è il suo prossimo traguardo?

La premessa è che in questo mondo globalizzato dobbiamo cercare scambi culturali reciproci che ci possano aiutare a meglio capire il mondo che ci circonda e nel quale viviamo. Naturalmente tutto ciò ci aiuta e ci aiuterà sempre di più anche per gli scambi economici.
Il mercato del futuro si sposterà sicuramente nelle nuove economie mondiali, quindi credo che il prossimo passo sia certamente quello di creare una galleria virtuale, sto infatti realizzando una piattaforma internet accessibile da tutto il mondo dove sarà possibile non solo analizzare le opere come se si fosse a pochi centimetri dalle stesse, ma sia anche possibile comprarle e averle a propria disposizione nel giro di qualche giorno: questo è il futuro e la mia attività, le assicuro, continuerà a farne parte.

Palazzo Bigli Ponti

Palazzo Bigli Ponti

Un’ultima domanda, Giorgio, se dovesse consigliare a un giovane di intraprendere la sua attività che consigli si sentirebbe di dare?

Innanzitutto amare le proprie scelte, solo attraverso l’amore, nel lavoro come in tutto il resto nella vita, ci si può elevare alle mete più alte.
Poi studiare, questa professione è impossibile senza una preparazione meticolosa e analitica delle opere d’arte e degli artisti che le hanno realizzate, e solo dopo tanti anni di teoria, allora consiglio loro di venirmi a trovare e sicuramente troverei il modo di dare loro qualche suggerimento più mirato e forse anche qualche indicazione di lavoro.

Ringraziamo Giorgio Baratti per questo incontro e invitiamo tutti coloro che vogliono provare l’esperienza di “esplorare” come noi il tempo dei suoi capolavori di andarlo a trovare nella sua galleria a Milano in via Bigli n.11, nella splendida cornice del palazzo Bigli Ponti dall’architettura bramantesca del XV secolo.

Chi siamo

Toscano di nascita e milanese d’adozione, Giorgio Baratti è un esperto di arte antica che opera da decenni nel settore dell’antiquariato e della valutazione delle opere.
Profondo conoscitore della storia dell’arte, si è affermato negli anni come uno dei professionisti più stimati e riconosciuti a livello nazionale e internazionale.

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